giovedì 28 settembre 2017

Zero rimpianti

L'altro giorno ero dal mio fisiotetapista Stefano, che dopo tanti anni di collaborazione è diventato un mio caro amico.
Mentre mi massaggiava mi ha chiesto se non mi fossi pentito di essere partito per l'Africa ed aver mollato tutto proprio all'apice della mia carriera di duathleta, quando ero nel giro della nazionale e proprio nell'anno dei mondiali di Rimini.
Risposta:" NO!!! "
Ho fatto un viaggio incredibile, durato sette mesi, attraversando con lo zaino in spalla una bella fetta del continente nero, un viaggio che mi ha fatto crescere come uomo e che mi ha fatto vivere esperienze assurde, nel bello e nel brutto, conoscere persone stupende e altre orribili, sono tornato completamente cambiato e molto più felice e positivo di prima.
Certo se il duathlon fosse stato sport olimpico non sarei partito ma probabilmente non sarei stato neanche nella nazionale.
Mi è dispiaciuto non essere convocato per gli europei di Edinburgo, stavo bene e me lo meritavo, una settimana prima, incazzato come un puma per non essere stato convocato ho fatto un 10.000 correndo a 3'10" con una facilità disarmante, arrivando a 20 secondi da Alessandri che poi ad Edinburgo arrivò dodicesimo e fece tutta la gara nel gruppo di testa, poi il sabato dell'europeo in Scozia feci la podistica notturna di S.Giovanni a Cesena arrivando  terzo a 4" dal marocchino che qualche mese prima era arrivato terzo alla Strabologna, insomma volavo, la settimana dopo feci il mio personale nei 10.000, 30'42" :-)))))))))
Nel duathlon di Suno, gara scelta dal CT Compagnoni per fare le convocazioni ufficiali arrivai secondo a 5 secondi da Armuzzi, lui agli Europei, io a casa, due settimane dopo al duathlon di Entracque faccio tutta la gara in fuga insieme a Brustolon, con dietro il gruppo ad inseguire con Luciani, Stefani e Pasquinelli che non è riuscito a rientrare, anche li secondo con una frazione bike strepitosa.....stavo proprio bene. :-(
Per il mondiale di Concorde negli USA fu un'altra storia, li non fui convocato perchè era troppo lontano e la federazione portò solo due atleti, scelta comprensibile anche se avevo fatto un ritiro pre mondiale notevole e non avrei certo sfigurato.
Mi è dispiaciuto non aver provato a fare le cose seriamente, nel senso che ho sempre lavorato, non ho mai fatto l'atleta e basta, magari nei triathlon lunghi mi sarei divertito. L'unico che ho preparato decentemente è stato l'HalfcastMan del 2012, il mio primo mezzo IronMan, 4 ore 17 minuti con più di 20 km di salita bella tosta nella frazione bike da ripetere due volte, secondo assoluto a soli due minuti da Sansone e davanti a Simoncini, vice campione italiano l'anno prima.
Poi il lavoro non mi ha più permesso di prepararmi seriamente, a parte il primo anno del Challenge di Rimini , l'anno in cui vinse McCormack, nonostante una bici poco allenata (200 km a settimana e senza la bici da crono) e cadendo in curva arrivai nei venti correndo la mezza a 3'40"al km, li ebbi la conferma che allenato alla pari dei Pro sarei stato da Top Ten ma va bene cosí.
Ho avuto la fortuna di iniziare a fare uno sport a 25 anni ed arrivare in nazionale, sono stato terzo nel rank nazionale di duathlon nel momento di massimo splendore di questo sport, quando c'era gente come Alessandri, Lambruschini, Pigoni, Armuzzi, Hofer e sopratutto ho avuto la fortuna di batterli come al campionato italiano di duathlon classico di Rivergaro (il camp italiano del record di partecipazione), livello stellare, vinse Hofer davanti a Picco, io arrivai sesto davanti ad Alessandri, Lambruschini, Pigoni e molti altri, gente come Luciani, Bonazzi, Pasqualini non stava neanche nel secondo gruppo, immaginatevi il livello.
Come non ho rimpianti di aver smesso di giocare a calcio proprio quando mi prese il Parma, avevo 14 anni, era il Parma di Nevio Scala, Buffon era nella primavera ma il calcio non faceva per me.....
Poi la mia vita mi ha portato ad incontrare Valentina, la mia compagna e alla nascita di nosto figlio Zeno...
Ora faccio il gelataio, lavoro troppo probabilmente ma sono felice.
Delle mille strade cieche che la vita ti obbliga a prendere alla fine ho percorso quella giusta per me.
Come dice il titolo del post: ZERO RIMPIANTI.




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